ABSTRACT
La cannabis è una pianta utilizzata fin dai tempi antichi per una serie di scopi. Per secoli, è stata utilizzata per ricavare carta, tessuti, cordame, olio combustibile, vele per le navi, stringhe per le scarpe e molto altro ancora. I suoi campi di applicazione sono svariati.
In campo medico ad oggi abbiamo diverse indicazioni tra cui dolore cronico di varia natura, sclerosi multipla, glaucoma farmaco resistente, anoressia e cachessia in soggetti immunodepressi, emesi indotto da chemioterapia e movimenti incontrollati nella sindrome di Gilles de la Tourette. Queste patologie sono quelle per cui la cannabis medicinale è anche rimborsabile in diverse regioni nel nostro paese.
Da un punto di vista farmacologico le molecole meglio conosciute della pianta di Cannabis sono il D9-tetraidrocannabinolo (D9-THC) e il cannabidiolo (CBD). Il THC è un farmaco cannabinoide ossia una molecola in grado di legare e stimolare i recettori cannabici CB1 e CB1. Il nostro organismo, infatti, possiede i recettori per i cannabinoidi chiamati CB1 e CB2. Tali recettori sono molto simili in termini di struttura molecolare ma differiscono nella loro localizzazione. I CB1 sono maggiormente espressi nel sistema nervoso centrale e sono quelli responsabili degli effetti psicotropi del THC, ma anche di molte delle azioni farmacologiche sopra descritte. I recettori CB2 sono presenti sulle cellule immunitarie e, nel sistema nervoso centrale, sono presenti sulle cellule della microglia e la loro stimolazione riduce i processi neuroinfiammatori mediati dalla attivazione microgliale.
Oltre ai recettori, il nostro organismo produce anche sostanze di natura lipidica chiamate endocannabinoidi. Gli endocannabinoidi meglio conosciuti sono l’anandamide (AEA) e il 2-arachidonoil-glicerolo (2-AG), che hanno enzimi di sintesi e di degradazione. Gli endocannabinoidi, i loro recettori e gli enzimi responsabili della sintesi e della degradazione rappresentano il sistema endocannabinoide. Questo sistema è un importante sistema di neuromodulazione coinvolto in moltissimi processi fisiopatologici a livello centrale e periferico.