ll Sole 24 Ore ha dedicato un approfondimento al lavoro della Professoressa Barbara Zambelli del FaBiT intervistata in merito a uno studio che propone un approccio rivoluzionario per colpire alcune proteine altamente flessibili e spesso prive di siti stabili di legame. Queste molecole sono coinvolte in numerose patologie e sono difficili da trattare con i metodi convenzionali.
La strategia illustrata nell’articolo - presentata al Congresso della divisione Chimica dei sistemi biologici della Società chimica italiana - comporta la ricerca di molecole che possano legare in modo specifico le regioni intrinsecamente disordinate delle proteine, interferendo con la loro flessibilità molecolare e aprendo nuove prospettive per lo sviluppo di terapie mirate.