Un team di studenti rappresenterà l’Università di Bologna ad iGEM (International Genetically Engineered Machine), una rinomata competizione internazionale di biologia sintetica, che si terrà a Parigi dal 28 al 31 ottobre 2025.
Il gruppo, composto da biotecnologi, bioinformatici e chimici, presenterà un progetto volto a ottimizzare un batterio per trasformarlo in una piattaforma ideale per la degradazione di sostanze inquinanti. L’obiettivo è sviluppare un sistema microbico costumizzabile per l'applicazione nell'ambito del biorisanamento, contribuendo concretamente alla sostenibilità ambientale.
L’iniziativa rappresenta un’importante occasione formativa per offrire agli studenti UNIBO – di oggi e di domani – esperienze concrete di inserimento nel mondo della ricerca, valorizzare il lavoro interdisciplinare svolto e dare visibilità internazionale all’Ateneo.
Per sostenere il viaggio del team verso la competizione iGEM , è aperta una campagna di crowdfunding accessibile a questo link. Ogni contributo sarà fondamentale per aiutarli a coprire i costi della partecipazione e permettere di portare l’Università di Bologna su un palcoscenico scientifico internazionale. Il supporto e la condivisione dell’iniziativa saranno decisivi per trasformare questo ambizioso progetto in realtà.
Il progetto nasce anche grazie al contributo attivo di diversi docenti dell’Università di Bologna, in particolare del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie (FaBiT), che hanno fornito competenze scientifiche, supporto tecnico e risorse. Tra le figure coinvolte si segnalano Martina Cappelletti (professoressa associata di Microbiologia), Davide Roncarati (professore associato in Biologia Molecolare) e Andrea Vannini (ricercatore senior). Il progetto coinvolge inoltre il Dipartimento di Chimica "Giacomo Ciamician", con la partecipazione della Prof.ssa Elisa Michelini (professoressa associata in Chimica Analitica) e il Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria, con l’aiuto del Professor Pietro di Lena (professore associato in Informatica).
A fianco del mondo accademico, il progetto si sviluppa anche grazie al coinvolgimento di diverse aziende a livello regionale, nazionale e internazionale. Tra queste, le bolognesi Cyanagen e Alchemy, attive nel settore biotecnologico; Officinae Bio, azienda italiana specializzata in biologia sintetica; e realtà globali come Greiner Bio-One, SnapGene e Beckman Coulter, Twist Bioscience e New England Biolabs che contribuiscono con strumenti, materiali e know-how tecnico.